To: All The Friends I Killed

Food Experiment Times.png

Essays in Italian


characterized by

a government as celestial

The attendant asks me if I speak Italian, and I say yes. He's wearing a purple overshirt, which fades into the office background, plastered white, surrounded by stacks of paperwork and outdated technology.

I get “rolled fingerprints” and “impression fingerprints.” I’m now in the governmental database.

Towards the end, he jots down my physical features.

“I tuoi occhi?” he asks. (my eye color)

It’s not a question I’m supposed to respond to.

“Celeste,” he confirms.

Celeste literally means “celestial,” “heavenly,” or “sky blue.”

I think he’s joking, maybe flattering me, but then I see him select “celeste” from a drop-down menu on the computer.


Il Vortice Caotico

Nel primo film di Marco Bellocchio, I pugni in tasca, i pensieri e i sentimenti dei giovani si muovono come un flusso permanente. E – cosa ancora più importante – i pensieri e i movimenti sono quelli di un regista dottissimo che ha rappresentato in un modo preciso e poetico una nuova generazione italiana finora afona. Come scrive Gian Piero Brunetta: “poche opere in tutto il cinema europeo presentano – come I pugni in tasca – la carica montante della protesta giovanile, la divaricazione del percorso delle nuove generazioni dalle strade mostrate dalla politica, l’apertura imminente di una nuova fase storica nella vita della società italiana in cui si perde l’orientamento della politica.” Questa “protesta giovanile” viene indagata nel corso dell’intero film, però alla fine si può vedere la precarietà della nuova organizzazione familiare. Vale a dire, il protagonista Alessandro è una fedele rappresentazione del nuovo potere instabile: lui uccide la madre e suo fratello minore, che non sono versioni delle generazioni nuove. Lui, alle fine del film, rappresenta la possibilità di riordinare il potere familiare. Allo stesso tempo non possiamo trascurare il fatto che la sua epilessia è una sorta di metafora di un ordine politico riordinato ma incerto. Per di più, la scena finale è anche una rappresentazione del nuovo potere instabile in senso artistico. Il talento di Bellocchio al suo esordio è una sua dichiarazione di superamento del neorealismo. L’ultima scena cristallizza ad un livello estetico e politico la dissoluzione del potere familiare; non è soltanto una scelta a livello diegetico ma è soprattutto la riflessione complessa di un regista all’inizio di un’evoluzione artistica che lo porterà molto lontano dagli artisti precedenti.

excerpt from “Il Vortice caotico: La politica e l’estetica in e intorno a I Pugni in Tasca”, 

Middlebury College, Scuola Italiana, Mario G. and Katrina Tanner Vangeli Memorial Prize for Outstanding Performance